SPMIB indice ore 13.51 del 22 luglio = 19.842 +0,06% max 19963 min 19625
mm21 = 18.886
mm50 = 19.464
mm100= 18. 092
bollinger UP = 21.320 (-6.99%)
bollinger DOWN = 17.595 (+12.77%)
RSI21 = 62,47 (61,53)
ADX = 19,50 (21,30)
MACD= +93
PORTAFOGLIO
5 minifib short , prezzo di carico 19.018
ANALISI
di Massimiliano Brescia , 22.07.2009 13:15
Mattinata all’insegna dell’incertezza per il future sul Ftse Mib che ha avviato gli scambi con un ampio gap-up a 19.965 punti, segnando poi un top a 19.980 (indice 19.963). Da questo livello però si è avuto un ripiegamento che ha portato i corsi fino ad un minimo a 19.630 (19.625), con successivo recupero che vede negli ultimi minuti stazionare le quotazioni area 19.800. I volumi di scambio si confermano ancora piuttosto bassi e a giudicare dai movimenti delle ultime ore, sembra esserci il rischio di un doppio massimo in area 20.000. Tale minaccia sarà allontanata solo con il superamento deciso di questo livello che permetta al derivato di muovere in direzione dei 20.300 prima e dei massimi dell’anno in seguito. La conferma della figura di doppio massimo, che giungerà dalla tenuta di area 20.000, favorirà ulteriori ripiegamenti che potranno condurre anche al di sotto dei minimi odierni. In tal caso saranno da mettere in conto discese anche sotto i 19.500 punti, con possibili flessioni anche fin verso i 19.000 punti.
di Gaetano Evangelista , 22.07.2009 12:55
L’andamento degli ultimi due mesi e mezzo è stato condizionato da questa conformazione grafica (“testa e spalle”), apparsa su pressoché tutti gli indici occidentali. Una figura che però da anni risulta tutt'altro che efficace e credibile. Alla fine essa ha trovato piena consacrazione, salvo essere stata prima messa in discussione, e poi pienamente negata. La negazione di un segnale ribassista è essa stessa segnale rialzista, e così è stato, con l’indice FTSE-MIB salito in sette giorni – da estremo ad estremo – del 12%, e con tutti gli indici azionari a ridosso dei massimi di inizio maggio. Gli investitori si sono accorti che una fase non direzionale può essere seguita da un nuovo rialzo, e il test dei minimi, atteso e quasi auspicato dai più, è sfumato completamente.
D’altro canto, è dalla prima decade di aprile che il rialzo in corso ha dato chiare indicazioni di essere un bull market ciclico, e non uno dei tanti “bear market rally” visti negli ultimi due anni. La settimana corrente dovrebbe far registrare una correzione, abbastanza ininfluente però per la tendenza di medio periodo. Ma la scommessa ora è stabilire cosa ci aspetta da qui alla fine dell’anno: a questo interrogativo mira a rispondere l'aggiornamento semestrale del 2009 Yearly Outlook, che nelle sue 84 pagine indica la mappa più probabile fino all'inizio del 2010, i mercati su cui puntare, le prospettive macroeconomiche e i fattori di rischio da monitorare.
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