Secondo il Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, le banche italiane non sarebbero “affatto coinvolte” nella tempesta finanziaria.
Qualche giorno dopo apprendo dal sito dell'Adusbef che
Unicredit Banca Mobiliare spa è stata co-lead manager nel collocamento di bond Lehman per un controvalore superiore a 3 miliardi di euro.
Inoltre, HVB AG (Gruppo Unicredit) e Banca Imi San Paolo (Gruppo Intesa), hanno accompagnato sui mercati, 5 obbligazioni Lehman Brothers, per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro, che non si sa dove siano andati a finire e che presumibilmente sono finite anche nelle tasche dei risparmiatori italiani.
Tre su cinque di queste emissioni sono state incluse nel paniere di “Patti Chiari” tra le obbligazioni a basso rischio sino al 15 settembre scorso, quando sono usciti per la grottesca motivazione –si legge testualmente sul sito - Titolo uscito per incremento siginificativo di rischiosità ! (L’incremento significativo di rischiosità per l’Abi, arriva dopo il fallimento di Lehman Brothers, la cui notizia aveva fatto il giro del mondo !)
Scommettiamo che si ripeterà lo stesso film a cui abbiamo assistito con i bond argentini, titoli Parmalat e Cirio?
Egregio signor Governatore, vorrei evidenziarLe che le banche italiane hanno una bassa esposizione perché la maggior parte dei bond a rischio l'avranno "correttamente" trasferita nei portafogli degli ignari risparmiatori o nei fondi comuni da loro gestiti.
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