martedì 23 settembre 2008

Lehman e le banche italiane



Secondo il Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, le banche italiane non sarebbero “affatto coinvolte” nella tempesta finanziaria.
Qualche giorno dopo apprendo dal sito dell'Adusbef che
Unicredit Banca Mobiliare spa è stata co-lead manager nel collocamento di bond Lehman per un controvalore superiore a 3 miliardi di euro.
Inoltre, HVB AG (Gruppo Unicredit) e Banca Imi San Paolo (Gruppo Intesa), hanno accompagnato sui mercati, 5 obbligazioni Lehman Brothers, per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro, che non si sa dove siano andati a finire e che presumibilmente sono finite anche nelle tasche dei risparmiatori italiani.
Tre su cinque di queste emissioni sono state incluse nel paniere di “Patti Chiari” tra le obbligazioni a basso rischio sino al 15 settembre scorso, quando sono usciti per la grottesca motivazione –si legge testualmente sul sito - Titolo uscito per incremento siginificativo di rischiosità ! (L’incremento significativo di rischiosità per l’Abi, arriva dopo il fallimento di Lehman Brothers, la cui notizia aveva fatto il giro del mondo !)


Scommettiamo che si ripeterà lo stesso film a cui abbiamo assistito con i bond argentini, titoli Parmalat e Cirio?
Egregio signor Governatore, vorrei evidenziarLe che le banche italiane hanno una bassa esposizione perché la maggior parte dei bond a rischio l'avranno "correttamente" trasferita nei portafogli degli ignari risparmiatori o nei fondi comuni da loro gestiti.

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